Adoro viaggiare in treno.
Adoro il paesaggio inafferrabile, adoro la bolla di isolamento che ti galleggia intorno, adoro la suggestione che ti garantisce di pensare.
Pensare e scrivere, osservare le tipologie umane che ti circondano, la pianura che si alterna al mare, l'oscurità dei tunnel che gioca con il sole. E le parole sorgono spontanee, in un universo sospeso, in un non luogo dove l'arte si sublima e si ferma, statica e in movimento, perennemente agitata dai volti che cambiano, dai silenzi e dal chiasso, dai luoghi e dalle città che attraversa.
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