venerdì 5 settembre 2014

133 giorni di me - Stazioni

Le persone sono come i treni. Arrivano, arrivano sempre. A volte in ritardo, a volte si bloccano a metà del percorso e tornano alla base, a volte puntualmente si presentano lì dove dovrebbero essere.
Ogni persona, come ogni treno, ha mille storie da raccontare. Tanti paesaggi negli occhi, tante parole sulla lingua, tante piccole nascoste emozioni che aspettano di essere espresse.
Ma per chi aspetta, non tutti i treni sono giusti, non tutte le persone sono La persona.
Nella folla ci sarà uno sguardo, diverso da gli altri.
Un abbraccio incurante della gente, della fretta, del caos.
Solo uno e racchiuderà il mondo.


2 commenti:

  1. Cara Silvia,
    quanto è vero ciò che hai scritto! Inoltre, permettimi di dire che non si può non associare un viaggio in treno a un libro: connubio che ci permette di conoscere persone, che forse non vedremo mai più, ma che in quel momento ci donano un qualche cosa che aleggerà per sempre sulle pagine stesse del libro che stavamo leggendo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. raffa <3 ma che piacere leggerti! hai ragione, leggere in treno è un'altra di quelle esperienze piene di significati, sia che ti permetta di conoscere occhi nuovi, sia che ti isoli dalla realtà..

      Elimina