Agamennone, Re di Argo, fa ritorno dalla guerra di Troia insieme a Cassandra, principessa troiana che il Re ha preso come concubina. Clitemnestra lo attende con oscuri intenti: Agamennone ha sacrificato la figlia Ifigenia per propiziarsi il favore degli dei alla sua partenza verso Troia e adesso torna con un'amante. Dieci anni sono stati sufficienti per meditare un'adeguata vendetta.
Clitemnestra, ordinando di allestire un tappeto rosso (simbolo di trionfo agli occhi del Re, ma simbolo del sangue per la regina) che conduca Agamennone dentro la reggia:
Preparate un sentiero di porpora, per dove la
Giustizia lo porti a un insperato riposo.
Una mente insonne lo guida, com'è fatale,
per la strada segnata dagli dei.
Cassandra, entrando nella reggia:
Ah, casa sacrilega, covo di ogni colpa, dove
sangue fraterno cola, si mozzano teste,
mattatoio umano caldo di sangue!
Clitemnestra, uscendo dalla reggia:
Non mi vergognerò adesso a contraddire
tutto ciò che ho detto prima, per dovere.
Quando su chi si odia, fingendo di amarlo,
ci si prepara a dar sfogo all'odio, non si alzano
nuovi ostacoli, a rendere più difficile il successo!
Questo incontro, da tanto tempo lo sognavo:
finalmente è venuto, vittorioso: e ora resto,
qui, dove ho ucciso, sulla mia opera compiuta.
Non lo nego, ho tutto disposto perché lui
non potesse fuggire né rimandare la morte.
Gli ho teso intorno una rete senza scampo,
coprendolo di vesti di sacrilego fasto:
poi l'ho colpito, due volte, e due volte urlando
lui si è accasciato; e come fu in ginocchio
l'ho colpito ancora, consacrando il colpo al dio
che vive sotto terra, protettore dei morti.
Egli ha esalato l'anima, bocconi, il sangue
schizzando sotto il coltello che l'ha ferito,
mi ha tutta bagnata con le sue gocce oscure,
dolci, per me, come quelle della rugiada
che piove nel seno dei boccioli aperti.
Ecco i fatti, notabili di Argo: me ne vanto,
che a voi piaccia o no. Se libare su un morto
è giusto, in questo caso è giusto due volte:
tanto quest'uomo volle colmare la coppa di male,
che al ritorno l'ha dovuta svuotare d'un fiato.
dall' "Agamennone", di Eschilo... Io AMO questa tragedia *-*
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