
Il mondo ci si impone chiedendoci di scegliere, sempre. Quello che oggi mi domando è perché. Perché ci viene chiesto continuamente di discernere, separare, disgiungere, escludere. Perché delle infinite possibilità del mondo siamo costretti ad allontanarne così tante. Possiamo essere così tante cose, anche nello stesso tempo magari, ma finiamo sempre per canalizzarci secondo modelli precostituiti. Chi dice che bisogna scegliere tra scrivere e disegnare? Che non si può amare la lettertura e la moda? Non posso amare la vita e adorare il nero? E se ascoltassi Ciaikovskij e i Linkin Park? E se magari nella mia playlist ci fosse anche Lady Gaga? Possiamo essere eterogenei e unici, non standardizziamoci in quelle etichette e in quei pregiudizi che ci dividono in mondo intellettuale e mondo volgare, etero e gay, attori e pubblico, suore e prostitute. Ogni etichetta con il suo codice di comportamento, con i suoi tabù e i suoi schemi. Abbiamo così tante possibilità, perché limitarci? La vita è una sola. Viviamola a 360 gradi, non a 45.
Piacevole riflessione, non c'è che dire. Ma tu parli di scelte specifiche e non generali. Parli della possibilità di fare più cose contemporaneamente mentre io inizialmente pensavo ti riferissi alle scelte che capitano una volta sola, come il rispondere si o no ad una proposta di matrimonio, a scegliere se accettare o no un lavoro, a decidere dove andare a vivere, a vendere o tenere un'auto. Oppure altre scelte che non ci accorgiamo neppure di compiere, come un obiettivo a cui tendere tra i molti possibili o la strada da lasciar percorrere al nostro cuore. Quelle scelte insomma che è obbligatorio fare e non quelle che solo secondo alcune persone sono uniche. Nel tuo caso dico: complimenti per la tua apertura mentale. Mi sembra grandioso il modo in cui tu riesci a eludere i pregiudizi e accettare ogni possibilità che offre la vita senza escluderne (o almeno, in teoria, ci stai provando). Io stesso a volte chiudo delle strade per il semplice motivo che ne sto già percorrendo altre e ritengo che esse non possano essere intraprese contemporaneamente. Invece mi hai ricordato che è possibile, per cui ti devo ringraziare. Buona camminata.
RispondiEliminaCondivido in pieno, mia cara!
RispondiEliminaSe c'è una cosa che odio, nella vita, sono le etichette... che tanto, poi, servono soltanto per non pensare.
Un abbraccio,
Paola
ciao pakap! benvenuto nel mio blog!
RispondiEliminasono davvero contenta che tu abbia colto ciò che intendevo trasmettere.. ti ringrazio moltissimo per le tue splendide parole: è un aspetto di me che ho curato molto e che mi è particolarmente caro.. sì, direi che ci sto provando xD ci tenevo a condividere questi pensieri e se possono essere spunto di riflessione per qualcun altro mi fa ancora più piacere :)
spero di leggerti ancora!
buon viaggio :)
grazie paola :)
RispondiEliminahai ragione.. chi si etichetta in un certo modo non ha bisogno di farsi molte domande: c'è già chi ha deciso per lui.
un abbraccio :)
Non dubitarne. Se hai voglia fa lo stesso.
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