martedì 15 novembre 2011

L'eleganza del riccio - Muriel Barbery

L'ultima volta che ho raggiunto uno stato di tale beatitudine intellettuale è stato in alcuni momenti di scrittura ispirata, intensa, in cui perdevo cognizione di tempo e spazio: solo io e le parole che fluivano. E adesso mi capita in modo indiretto. Non ero io che creavo ma, al contrario, leggevo. E leggendo potevo usufruire di così tanti stimoli culturali, filosofici, poetici, artistici e sociali che quasi mi girava la testa. Era qualcosa di così intellettualmente denso che mi ubriacava. Quindi ero solita vagare per casa brilla di Muriel Barbery, con le pagine de "L'eleganza del riccio" sotto il naso. E non c'è nient'altro da aggiungere.

4 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto.. una storia originale, profonda, ironica, tendenzialmente filosofica e che fa’ venire a volte anche l’acquolina in bocca :) All’inizio ho pensato che forse non mi avrebbe coinvolta più di tanto:ci mettevo un po’ a leggero! invece pian piano l ho letto piacevolmente. D’altronde ci vuole trasmettere anche che bisogna ANDARE OLTRE ALLE APPARENZE e non avere pregiudizi! Un libro che sicuramente implica una certa attenzione (non si può leggere assolutamente prima di andare a dormire :D ). Il finale inaspettato: bella la visione della morte dell’autrice ma mi ha rattristata parecchio e avevo le lacrime agli occhi :( (sinceramente speravo in un fidanzamento tra Renee e il sig. Ozu :D ) Una sola perplessità: sin dall’inizio ho avuto l’impressione che l autrice volesse ostentare, tipo che volesse dirci “guardate quanto sono colta!” soprattutto quando, spiegando un pensiero filosofico, si lasciava prendere un po’ la mano e seguirla risultava difficile :) ( non a caso è laureata in Filosofia). Ho anche visto qualche giorno fa’ il film: riuscito ma, a mio avviso, avrei lasciato lo stesso titolo del libro. Insomma mi ha lasciato delle belle sensazioni… e poi Parigi lo rende così dolce ed elegante, non credi? ;) bacini

    RispondiElimina
  2. ciao sere! :) sì, l'ho proprio adorato. ma io credo sia fortemente filosofico (non solo tendenzialmente :P) e in pratica l'ho letto di notte XD il finale è inaspettato forse, ma credo sia perfetto. non è banale ed è, anzi, funzionale alla storia di paloma. inoltre non mi è sembrato che la barbery abbia ostentato i contenuti filosofici.. non ho avuto difficoltà a capirli (so di tantissimi che sono stati dissuasi da kant nella lettura) e forse rappresentano uno degli aspetti più interessanti del romanzo, secondo me..ma ovviamente è impossibile comprendere nel profondo la valenza delle dissertazioni di quei filosofi senza leggerne i testi originali e anche lì, non è affatto semplice. le riflessioni di reneè tuttavia sono davvero toccanti, forse perché mi hanno permesso di riflettere, di cogliere significati molto più sottili rispetto a quelli suggeriti dalla trama, di cogliere sfumature e di definire meglio la "boccia" entro cui tendiamo a confinarci, come direbbe paloma ;) inoltre credo sia un libro molto stratificato, che suggerisce per chi presta attenzione infiniti spunti. è un libro culturale, sia antropologicamente che intellettualmente, intendo. parigi infine è una nota soffusa, un tocco delicato che traspare appena.. molto fine, ecco :) un abbraccio

    RispondiElimina
  3. Ora sto leggendo "undici minuti" di coelho. se l'ìhai letto dimmi come ti è sembrato senza anticiparmi troppo :P smack

    RispondiElimina
  4. di coelho ho letto altro, ma non quello.. mi hanno detto che è un bel libro, comunque ;)

    RispondiElimina